7 comments

  1. anna mosca · Maggio 13, 2015

    mah, io mi sono stufata di parlare con persone che si lamentano di avere un lavoro e uno stipendio… rispondo che io lavoro sempre e che spesso non vedo remunerazione nell’immediato. ma esite una differenza tra lavorare e essere pagati per qualcosa che si fa. almeno bisognerebbe farla notare. un artista lavora sempre e, generalmente, ben poco su commissione. non è che se ne sta con le mani in mano (che se anche fosse? beati quelli che decidono di farlo). il lavoro nobilita l’uomo o lo stipendio nobilita l’uomo? bello il tuo articolo, grazie

    • Ivan Baio · Maggio 13, 2015

      Cara Anna, i tuoi dubbi sul detto secondo cui “il lavoro nobilita l’uomo”, sono fondati. Spesso mi sono chiesto quale fosse il vero significato di quella frasetta tanto popolare. Di certo oggi è facile leggervi l’intento di “vendere” il lavoro come valore assoluto.
      Più prosaicamente direi che a nobilitare l’uomo è la funzione. Una qualunque funzione in grado di dare un senso alle nostre vite grazie al senso di utilità” che sa trasmetterci. Aggiungo che meccaniche e prodotti della società di massa come lo “status symbol”, hanno reso la “funzione” pura (senza retribuzione), quand’anche socialmente “utile”, ignobile.
      Se invece leghiamo il lavoro alla possibilità di condurre una vita decorosa, tirare in ballo il denaro nell’equazione è necessario. E tornando a quel “detto”, in quest’ultimo caso l’idea di “nobiltà” col suo carico di solennità istituzionale andrebbe sostituito con un’idea più terrena così da avere, “è la giusta retribuzione a renderci uomini”.
      Grazie per il tuo commento Anna. A presto.

    • Ivan Baio · Maggio 13, 2015

      Anna, quanto segue è una comunicazione di servizio.
      In questo blog può capitare che in luogo di un “post” si trovi un link a un articolo pubblicato su Doppiozero.com Nel caso in cui il post vi piacesse e aveste voglia di commentarlo, vi chiedo di farlo (anche) direttamente sul sito originario. Lo stesso dicasi per i “like”.
      Grazie mille.

      Ivan

      • anna mosca · Maggio 13, 2015

        Grazie per la tua risposta e per la comunicazione di servizio. Hai ragione! A presto.

      • Ivan Baio · Maggio 13, 2015

        Grazie a te, Anna.

  2. labloggastorie · Maggio 4, 2015

    …a disoccupata preferisco il termine di “diversamente occupata”, in fondo io sono una che si accontenta anche di una retributiva pacca sulla spalla! Un abbraccio 🙂

    • Ivan Baio · Maggio 4, 2015

      Diversamente occupata suona molto meglio e risponde comunque a verità, sulla retributiva pacca sulla spalla non so… mi ricorda una vignetta Disney in cui Paperone mette Paperino a lucidare monete, il povero disgraziato passa il tempo a lamentarsi della misera paga al che Paperone passandogli accanto pesca un nocciolina da una sacco e gliela schicchera dicendo, “prendi, nipote, quale potente incentivo…”
      Un super abbraccio.
      🙂

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